Potrai conoscerli al Focus Live dall’8 al 10 novembre a Milano, al Museo della Scienza e della Tecnologia: stiamo parlando del Video Microscopio Interattivo e del Giramondo Video Mappamondo Interattivo, due strumenti che uniscono gioco e apprendimento, coinvolgendo bambine e bambini nella scoperta del mondo e delle materie scientifiche.
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Il modo migliore per imparare, quando si è bambini, è giocando: il gioco aiuta ad apprendere divertendosi, ripetendo più volte le stesse situazioni sotto prospettive diverse e, spesso, anche mettendosi alla prova. Unendo poi gioco e tecnologia si riesce a ottenere un coinvolgimento appassionato che può fare davvero la differenza nelle materie Stem, ma non solo. È il caso, per esempio, del Video Microscopio Interattivo e di Giramondo Video Mappamondo Interattivo, due strumenti per giocare… e imparare!
Più si divertono, più imparano: è una regola di base che vale un po’ per tutti i bambini e le bambine. Stimolare la curiosità e l’apprendimento attraverso un’esperienza educativa divertente è lo scopo di VTech, una delle più grandi aziende al mondo che produce giochi educativi. Il suo scopo è combinare scienza e tecnologia per coinvolgere bambini di età diverse affinché si appassionino al mondo delle Stem.
Una delle attività più amate dai giovani (ma non solo!) a scuola e anche a casa, se possono, è osservare la vita attraverso la lente di un microscopio. Il Video Microscopio Interattivo permette di osservare il mondo com’è composto, dai tessuti vegetali alle cellule animali, fornendo immagini ingrandite su uno schermo. Ma non si tratta di un “semplice” microscopio: questo strumento permette infatti di integrare l’osservazione con dei video educativi che, attraverso i vetrini illustrati, aiutano a capire in modo semplice fenomeni complessi.
In questo modo, bambine e bambini sono stimolati a conoscere e ad ampliare e rafforzare le proprie basi scientifiche. Attraverso il Video Microscopio Interattivo non osservano soltanto ciò che hanno intorno, ma sono anche stimolati a saperne sempre di più!
Che noia studiare la geografia osservando una carta piatta, bidimensionale, spostando il dito tra città, fiumi e montagne! Tutt’altra cosa invece avere a disposizione un mappamondo che non soltanto mostra i continenti, i paesi, gli oceani e i luoghi di interesse, ma offre – attraverso lo schermo integrato da 2,7’’, video che spiegano culture, animali e fenomeni culturali. Oggi abbiamo voglia di andare in Cile? Nessun problema, oltre a capire sul mappamondo dove si trova, con quali paesi confina, che mare e che montagne ci sono, possiamo chiedere al Giramondo Video Mappamondo Interattivo di spiegarci la cultura e la storia del paese!
Spesso gli schermi vengono demonizzati, ma in realtà, se usati correttamente come strumento integrativo allo studio, possono fornire non soltanto uno stimolo a imparare, ma anche un ottimo modo per memorizzare, grazie alle immagini combinate alla voce.
Se vuoi conoscere il Video Microscopio Interattivo e il Giramondo Video Mappamondo Interattivo puoi venire a trovare VTech al Focus Live che si terrà al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano dall’8 al 10 novembre 2024: in questa occasione, l’azienda metterà a disposizione microscopi e mappamondi per intrattenere bambine e bambini e farli divertire con questi giochi educativi.
Imparare giocando è più divertente!
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Un laboratorio di scienza in cui osservare da vicino il mondo: STEP FuturAbility District ti aspetta a Milano il 2 marzo per Eco Science, il nuovo appuntamento in collaborazione con Focus Junior.
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Ti piacerebbe diventare scienziato o scienziata per un giorno? Se ti appassiona osservare il mondo che ti circonda e sogni di poterlo studiare più da vicino, continua a leggere: il laboratorio Eco Science fa al caso tuo!
Appuntamento da STEP FuturAbility District di Milano, uno spazio in cui potrai divertirti e imparare grazie alla tecnologia. I nuovi laboratori, in calendario il 2 marzo 2025, sono indicati per chiunque voglia scoprire il microcosmo.
STEP FuturAbility District è lo spazio tecnologico che, grazie a un percorso in dieci passi, ti guida alla scoperta di ciò che sarà il domani. Durante la visita potrai anche interagire con SAM (Smart Artificial Mind), un’intelligenza artificiale sotto forma di avatar che risponderà alle tue domande sul mondo digitale. Ma STEP è anche il luogo in cui, ogni domenica, vengono organizzati laboratori gratuiti per ragazze e ragazzi, indicati per chi vuole approfondire le tematiche scoperte durante la visita.
Alcuni incontri saranno organizzati con la collaborazione di Focus Junior: vieni a trovarci?!
STEP FuturAbility District ha pensato, in collaborazione con il team di Focus Junior, a dei laboratori coinvolgenti su tematiche specifiche come il mondo virtuale, la sostenibilità ambientale e molto altro. Il primo appuntamento è stato Virtual World e si è tenuto il 2 febbraio, il prossimo sarà Eco Science e si terrà il 2 marzo.
Eco Science è un laboratorio Focus Junior per STEP rivolto a bambine e bambini tra i 7 e i 12 anni che hanno voglia di approfondire le questioni che riguardano l’ambiente e la sostenibilità. Lo scopo del laboratorio è scoprire come la tecnologia ci aiuta a osservare da vicino campioni animali e vegetali, analizzandone le caratteristiche e comprendendo il loro ruolo fondamentale nella sostenibilità ambientale.
Il laboratorio inizia con la preparazione di vetrini, utilizzando campioni animali e vegetali come foglie, alghe o tessuti microscopici. I campioni saranno quindi osservati al microscopio, così da poter esplorare le loro strutture alla scoperta di dettagli nascosti. Durante gli esperimenti, potrai approfondire il ruolo di questi organismi nella biodiversità e nel mantenimento degli ecosistemi, con un focus su tematiche come la fotosintesi, il riciclo naturale dei nutrienti e la conservazione ambientale.
Il laboratorio Eco Science si terrà il 2 marzo 2025 presso STEP FuturAbility District a Milano, in piazza Adriano Olivetti 1. Il laboratorio dura un’ora e ci saranno due orari: le 11.15 e le 15.15. Per partecipare è necessario prenotarsi (bisogna prenotare un posto sia per chi partecipa che per chi accompagna):
I minori di 14 anni devono essere accompagnati da una persona adulta.
STEP è lo spazio perfetto per trascorrere una domenica in famiglia! Oltra a partecipare al laboratorio gratuito, puoi effettuare il percorso di visita per immergerti nel futuro e scoprire cosa ha in serbo per te. Se visiti STEP FuturAbility District, approfitta del Pacchetto Famiglia a 18 euro.
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A Milano c'è un luogo in cui tecnologia e futuro si incontrano: scopri STEP FuturAbility District e tutte le attività proposte!
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C’è un luogo a Milano in cui il presente incontra il futuro, in cui la tecnologia mostra tutte le opportunità che abbiamo: si chiama STEP FuturAbility District ed è in Piazza Adriano Olivetti 1. Molto più di un museo, una realtà interattiva in cui confrontarsi con ciò che ci aspetta!
STEP FuturAbility District è uno spazio di “connessione con il futuro” tecnologico, divulgativo ed esperienziale, nato a maggio 2022 per dare a tutte e tutti l’opportunità per acquisire una maggiore consapevolezza sulla trasformazione digitale in atto e capire come questa si riflette in ogni ambito del quotidiano, sia personale che professionale.
Visitare STEP FuturAbility District significa intraprendere un percorso interattivo alla scoperta del futuro digitale. Installazioni dinamiche, spazi immersivi, pareti multimediali: in dieci tappe (cioè un percorso di circa un’ora) possiamo scoprire tutto sulle nuove tecnologie, interagendo attivamente con installazione e contenuti.
STEP è un luogo per tutte le età, ma è particolarmente indicato per le nuove generazioni, che sulla tecnologia costruiranno il proprio futuro. Dentro STEP si trova infatti un’area dedicata alle professioni del domani, dove si possono approfondire i mestieri che avranno un ruolo chiave negli anni a venire. Inoltre, per ragazze e ragazzi è possibile farsi un’idea più chiara di quali siano le opportunità di studio per chi intende acquisire competenze STEAM e lavorare, un giorno, nel digitale o nelle nuove tecnologie.
Ed è anche il luogo in cui testare le proprie competenze! Dall’intelligenza artificiale all’internet of things, dal cloud computing al 5G, durante il percorso è possibile rendersi conto di come questi elementi stiano cambiando la vita di tutti i giorni – per esempio nel modo di costruire le case e viverle, di rapportarsi alla natura, di spostarsi e restare in contatto – e ridefinendo il mondo del lavoro.
Inoltre, l’installazione Future Trends presenta le principali tendenze del futuro e offre ai visitatori l’opportunità di osservare come la tecnologia possa essere usata per rivoluzionare il mondo, per esempio con la robotica per le smart cities o l’impiego di droni per la gestione delle emergenze o ancora realizzando le infrastrutture autostradali del futuro.
In STEP puoi scoprire SAM (Smart Artificial Mind), la nuova installazione interattiva che sfrutta un avanzato modello linguistico di intelligenza artificiale generativa. SAM è un avatar che utilizza il riconoscimento vocale per interagire in modo dinamico con il pubblico, offrendo risposte chiare e comprensibili su una vasta gamma di temi tecnologici e sociali, come la blockchain, l’Internet of Things (IoT), le nanotecnologie, la robotica, la realtà aumentata, l’intelligenza artificiale, il turismo spaziale e molto altro.
Al termine della visita, si riceve la propria FuturAbility, ovvero un profilo personalizzato sulla propria attitudine al futuro e le proprie competenze digitali. A ciò sono poi associati i Next step, cioè consigli personalizzati su corsi, letture, workshop e laboratori utili per continuare a crescere in ambito tecnologico.
Essendo uno spazio di scoperta del futuro per le nuove generazioni, STEP offre anche laboratori e percorsi dedicati alle scuole. Gli insegnanti possono scegliere moduli didattici personalizzati per vivere un’esperienza unica che integra cultura, piattaforme educative digitali ed intelligenza emotiva e affiancarli al percorso di visita; i laboratori proposti sono circa una ventina, con contenuti trasversali e multidisciplinari, e ogni attività si concentra sull’apprendimento delle discipline STEAM. Gli studenti che hanno visitato STEP sono già oltre 13.000!
Ogni domenica, poi, STEP apre le porte alle famiglie con dei laboratori pensati per i più giovani (8-16 anni). I Sunday@STEP sono incontri domenicali gratuiti dedicati alla scoperta delle nuove tecnologie e delle loro innumerevoli applicazioni, dalla stampa 3D al coding fino alle materie STEM (science, technology, engineering and mathematics).
Anche Focus Junior è partner di Sunday@STEP! Quattro appuntamenti che vedono gli esperti di Focus Junior collaborare con STEP per offrire dei laboratori ad alto tasso tecnologico in cui divertirsi facendo esperimenti, costruendo robot e lanciando razzi.
La caratteristica distintiva dei Sunday@STEP è che i genitori possono cimentarsi insieme ai propri figli alla scoperta pratica delle nuove tecnologie! Per scoprire il programma dei laboratori domenicali visita il sito di STEP!
STEP FuturAbility District offre inoltre un programma (consultabile sul sito di STEP) ricco di workshop e convegni di carattere scientifico e culturale come:
Da quando è stato inaugurato, STEP ha accolto oltre 65.000 persone, e più di 17.000 hanno preso parte alle attività proposte: la prossima persona a scoprire il futuro potresti essere proprio tu, che stai aspettando?
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Sapevi che l’intelligenza artificiale si può applicare anche alla musica? Scopri come tecnologia e AI stanno rivoluzionando il mondo della musica, partecipa al laboratorio Note Digitali di STEP FuturAbility District in collaborazione con Focus Junior.
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L’intelligenza artificiale ti affascina ma non hai ancora capito bene come applicarla? Hai sentito dire che con l’AI si può fare qualsiasi cosa e temi di non saper scegliere come sperimentare? Vieni in STEP FuturAbility District il 25 maggio 2025, noi di Focus Junior ti aspettiamo per un laboratorio 100% tecnologia e interazione!
Note Digitali è il laboratorio che STEP organizza con la collaborazione di Focus Junior e che ha come scopo esplorare come la tecnologia e l’intelligenza artificiale stanno rivoluzionando il mondo della musica. Durante l’attività i partecipanti potranno scoprire come software avanzati e dispositivi interattivi possono essere usati per creare, modificare e costruire performance musicali in modo interattivo.
Il laboratorio Note Digitali, come tutti i laboratori di Sunday@STEP, è interattivo: significa che parteciperai attivamente utilizzando software di composizione musicale assistita dall’intelligenza artificiale per generare e personalizzare brani, esplorando quindi nuove possibilità creative. Se il tuo sogno è sempre stato fare musica, comporre brani o semplicemente capire come usare i software per creare, questa è l’occasione per te!
Ma non solo: i partecipanti al laboratorio potranno sperimentare l’uso di dispositivi hardware interattivi, come particolari schede stampate e circuiti elettrici, con lo scopo di trasformare oggetti quotidiani in strumenti musicali. Un modo di combinare elementi digitali e fisici in un’unica esperienza coinvolgente e stimolante!
Sunday@STEP sono i laboratori gratuiti che si tengono ogni domenica in STEP, uno spazio innovativo in piazza Olivetti a Milano. STEP FuturAbility District è un’esperienza coinvolgente attraverso una serie di installazioni immersive tra realtà aumentata, contenuti multimediali e SAM, la Smart Artificial Mind che risponde alle tue curiosità sul mondo digitale.
Per partecipare a Note Digitali è necessario iscriversi. L’ingresso ai minori di 14 anni è possibile solo se accompagnati da una persona adulta responsabile previa sottoscrizione di una liberatoria disponibile presso la biglietteria.
La prenotazione del biglietto gratuito è obbligatoria ed effettuabile online, fino a esaurimento dei posti disponibili, ed è necessaria per partecipanti e accompagnatori.
Note Digitali si terrà il 25 maggio 2025 alle 11.15 (iscriviti qui) e alle 15.15 (iscriviti qui), durata un’ora.
E tu, hai già riservato il tuo posto?
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Uno studio rivela che molte routine di skincare su TikTok, seguite da bambine e ragazze, possono irritare la pelle e e aumentare il rischio di allergie
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Hai mai visto un video su TikTok dove una ragazza si mette sul viso creme, sieri e maschere? In molti casi sono bambine e adolescenti che mostrano la loro “skincare routine”, cioè i prodotti che usano ogni giorno per prendersi cura del viso.
Tuttavia, uno studio pubblicato sulla rivista Pediatrics coordinato dalla dottoressa Molly Hales della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago, solleva forti dubbi sull’efficacia e la sicurezza di queste pratiche. Secondo il team di esperti, molti dei trattamenti promossi online sono inutili, costosi e possono provocare irritazioni cutanee e allergie da contatto.
Per raccogliere i dati i ricercatori hanno creato due account TikTok fingendo fossero gestiti da tredicenni, raccogliendo un campione di 100 video di skincare pubblicati da utenti tra i 7 e i 18 anni. Lo studio ha rilevato che 81 degli 82 creator erano ragazze. La maggior parte mostrava routine dettagliate che includevano tonici, sieri, trattamenti anti-acne, creme idratanti e persino prodotti anti-età. Alcune ragazze hanno riferito di svegliarsi alle 4:30 del mattino per portare a termine la loro routine prima di andare a scuola.
Il team di ricerca ha sottolineato che questa, è la prima analisi sistematica di contenuti di skincare pubblicati su TikTok da minori. La conclusione? Queste abitudini non solo sono laboriose e dispendiose, ma possono essere dannose per la salute della pelle giovane.
Inoltre, l’analisi ha evidenziato che le routine includevano in media sei prodotti cosmetici, spesso appartenenti alla stessa marca, per un costo medio di 168 dollari (146 euro circa ). Alcune superavano la dozzina di prodotti per un costo di 500 dollari (435 euro circa).
I video più diffusi erano quelli dei format “Preparati con me”, “Routine di skincare” e “Skincare dopo scuola”. Solo il 26% degli 84 video (1 su 4) analizzati che illustravano la routine mattutina includeva l’uso della protezione solare, considerata dagli autori l’unico prodotto davvero utile per proteggere la pelle dai raggi solari.
I ricercatori hanno inoltre osservato che i benefici degli ingredienti attivi contenuti in questi prodotti sono in gran parte trascurabili, mentre il rischio di irritazioni, sensibilizzazioni e reazioni allergiche risulta molto più alto tra i soggetti giovani, la cui barriera cutanea è ancora in fase di sviluppo.
Molti dei prodotti analizzati contenevano ingredienti noti per essere potenzialmente irritanti, come l’acido citrico, che può aumentare la fotosensibilità della pelle. In diversi casi venivano utilizzati più prodotti contenenti lo stesso principio attivo, con il rischio di sovraccarico cutaneo.
Dei 25 video più visualizzati, il 76% includeva almeno un potenziale allergene da contatto, identificato prevalentemente come fragranza o profumo. Secondo il team della Northwestern, questa esposizione costante può condurre allo sviluppo di dermatiti allergiche persistenti.
Lo studio ha evidenziato che quasi tutte le creator avevano la pelle chiara e visibilmente priva di imperfezioni. I ricercatori sottolineano che molti video fanno riferimento, esplicito o implicito, a standard di bellezza legati alla pelle perfetta. Gli studiosi spiegano che questo manda un messaggio sbagliato, cioè che bisogna avere una pelle “da copertina” per essere belle. Ma nella realtà, la pelle cambia, e avere qualche brufolo o rossore è normalissimo!
Nello studio viene evidenziato che molte bambine e ragazze, influenzate dai contenuti TikTok, chiedono in regalo prodotti di skincare costosi, attratte da packaging accattivanti e dalla popolarità dei brand. Questi comportamenti riflettono, secondo la ricerca, una pressione commerciale sempre più mirata al pubblico preadolescente.
Oltre a questo, i video fanno sembrare brutte o sbagliate condizioni normali come l’acne o l’eczema, e fanno nascere la paura dell’invecchiamento, anche tra le più giovani.
La professoressa Tess McPherson, dermatologa della British Association of Dermatologists, ha detto che nei suoi ambulatori arrivano sempre più giovani con irritazioni cutanee dovute all’uso di prodotti non adatti all’età. Ha inoltre sottolineato che bambini anche molto piccoli iniziano a desiderare una pelle “perfetta”, seguendo ideali estetici irrealistici.
Un portavoce di TikTok ha dichiarato che video simili si trovano in tutti i media, non soltanto sulla loro piattaforma. Ha sottolineato che gli autori dello studio hanno ammesso di non aver analizzato l’impatto di questi contenuti sul benessere degli adolescenti. Tuttavia, il portavoce ha aggiunto che, a suo avviso, lo studio ha anche evidenziato dei lati positivi, come l’espressione di sé, il rafforzamento del legame tra genitori e figli e la creazione di comunità di supporto tra coetanei su TikTok.
Gli esperti consigliano di non esagerare: per una pelle sana basta lavarsi il viso con un sapone delicato e mettere la crema con protezione solare ogni giorno. Tutto il resto, spesso, non serve.
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Basta panico da sussidiario! Con i libri giusti, l’estate diventa un’avventura tra storie, curiosità e scoperte pensate per te
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Compiti delle vacanze. Solo a sentirli nominare vengono i brividi. L’idea di comprare quel tipo di sussidiario con in copertina una paletta e un secchiello sulla spiaggia e all’interno esercizi di grammatica, matematica, storia, geografia fa scattare da sempre un pensiero: “Quando li finirò? Dovrò farli l’ultima settimana prima della scuola? Chi mi aiuterà?”. Eppure l’estate può essere un tempo “utile” per fare un compito piacevole, un viaggio attraverso le parole, un “esercizio” con il quale scoprire luoghi, storie, tradizioni. A volte basta un bel libro (o anche due) per arrivare a settembre in buona forma. L’importante è sceglierlo bene, adatto all’età e capace di azzeccare i differenti gusti. Abbiamo selezionato alcuni libri da leggere da 0 a 99 anni.
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L'8 giugno in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani. L'edizione 2025 ha per “Meravigliarsi di ciò che ci sostiene, per imparare a proteggerlo”
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La Terra vista dallo spazio appare come un’enorme macchia blu. Vi siete mai chiesti perché? Per via degli oceani, la più grande risorsa d’ossigeno del nostro Pianeta. L’8 giugno dunque , in tutto il mondo, i nostri “polmoni blu” vengono celebrati in una giornata dedicata a loro: la Giornata Mondiale degli Oceani.
La giornata è stata istituita l’8 giugno del 1992 a Rio de Janeiro durante il Vertice sull’ambiente e dal 2008 è riconosciuta anche dalle Nazioni Unite.
Il tema di quest’anno per la Giornata Mondiale degli Oceani è davvero speciale: si chiama “Wonder: Sustaining What Sustains Us”, che possiamo tradurre con “Meravigliarsi di ciò che ci sostiene, per imparare a proteggerlo”.
Ma cosa significa? Significa che dobbiamo imparare a stupirci e ad apprezzare la bellezza e l’importanza degli oceani, perché sono fondamentali per la vita sulla Terra! Gli oceani infatti:
Per questo è importante conoscerli, amarli e soprattutto proteggerli. Solo così potremo prenderci cura di ciò che, ogni giorno, si prende cura di noi.
Oltre a ciò, si ricorda naturalmente anche il ruolo che gli oceani ricoprono nel mantenimento della vita degli equilibri del pianeta e che rafforza gli obiettivi elencati nell’ormai celeberrima Agenda 2030, dove al Punto 14 si ribadisce la necessità di tutelare la vita sott’acqua. Infatti, oltre alla già citata importanza degli ambienti oceanici come casa della biodiversità animale e vegetale, va sottolineato come oceani e sistemi costieri non solo siano dei mastodontici “filtri” per l’assorbimento della CO2 rilasciata nell’atmosfera, ma contribuiscano in modo rilevante anche all‘economia di intere nazioni. Si calcola infatti che proprio daigli oceani dipenda circa il 5% del PIL mondiale.
Perché l’oceano (diviso in tre bacini Pacifico, Atlantico e Indiano) non solo ricopre oltre il 70% della superficie terrestre e ospita l’80% della biodiversità mondiale ma produce anche il 50% dell’ossigeno presente in atmosfera.
Le acque oceaniche sono piene di vita, una grandissima varietà di animali, a partire dalle minuscole alghe e dai batteri che compongono il fitoplancton. Gli oceani ospitano cetacei, come le balene e i delfini, grandi predatori marini, come squali e orche. Ma anche foche, trichechi, pinguini e una miriade di altre forme di vita. Però gli oceani restano ancora un grande mistero: c’è ancora tanto da scoprire sulle loro profondità!
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Quando parliamo di Europa, Asia o Africa difficilmente ci soffermiamo a riflettere sull’origine di questi nomi. Eppure, dietro ogni continente si nasconde una storia che intreccia lingue antiche, miti e scoperte geografiche
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Generalmente nei testi scolastici si fa riferimento a cinque continenti principali: Africa, America, Asia, Europa e Oceania. Tuttavia, esistono anche classificazioni alternative che includono l’Antartide come sesto continente e, in alcuni casi, persino l’Artide come settimo, sebbene quest’ultimo sia in realtà una massa di ghiaccio galleggiante e non un vero continente nel senso geografico del termine.
I nomi attribuiti ai continenti hanno avuto origine da diversi contesti, scopriamo quali.
Il nome Africa ha origini latine, i Romani infatti utilizzavano il termine Africa per indicare inizialmente la regione corrispondente all’odierna Tunisia. Alcune teorie infatti suggeriscono che il nome derivi dalla parola latina Afer, utilizzata per descrivere gli abitanti del Nord Africa. Un’altra ipotesi lo collega al termine fenicio afar, che significa “polvere” o “terra”, a sottolineare la natura arida di parte del territorio.
L’America, invece, prende il nome dall’esploratore fiorentino Amerigo Vespucci, che fu tra i primi a comprendere che le terre scoperte da Cristoforo Colombo non facevano parte dell’Asia, ma costituivano un “nuovo mondo”. Il nome America comparve ufficialmente per la prima volta nel 1507 su una mappa del cartografo Martin Waldseemüller, che decise di omaggiare Vespucci per le sue intuizioni geografiche.
Più complessa è l’etimologia di Asia, il cui nome potrebbe derivare dal greco antico Ἀσία (Asía). Tuttavia, l’origine più remota sembra risalire alla lingua accadica: asu che significava “est”, in contrapposizione a erebu, che indicava l’“ovest” e che avrebbe dato origine al nome Europa. In questo senso, Asia ed Europa sarebbero due nomi speculari, nati per distinguere le due sponde del mondo allora conosciuto.
Una delle ipotesi è che il nome derivi dalla parola accadica Erebu, che significa “occidente”. Ma non è l’unica spiegazione! Un’altra teoria molto affascinante ci porta nell’antica Grecia. Secondo questa versione, il nome Europa sarebbe formato da due parole greche che significano “ampio sguardo” o “grandi occhi”. Ed è proprio da qui che nasce una leggenda raccontata da Esiodo, un poeta greco del VI secolo a.C.
La leggenda narra di Europa, una bellissima fanciulla dai grandi occhi, figlia di Agenore, re della città di Tiro. Zeus, il re degli dei, si innamorò perdutamente di lei. Per avvicinarla senza spaventarla, si trasformò in un toro bianco dal manto splendente. All’inizio Europa era impaurita, ma poi, vedendo che il toro era docile e si lasciava accarezzare, si avvicinò e salì sulla sua groppa.
A quel punto Zeus partì di corsa e la portò con sé fino all’isola di Creta. Lì le rivelò la sua vera identità e il suo amore. Dalla loro unione nacquero tre figli, tra cui Minosse, che un giorno sarebbe diventato re di Creta.
Diversamente dagli altri, il nome Oceania è di origine recente. Venne coniato nel XIX secolo per indicare l’insieme delle innumerevoli isole del Pacifico, scoperte dagli europei durante le grandi esplorazioni.
La suddivisione della Terra in continenti, in realtà, è più culturale che naturale. I primi a elaborare una distinzione tra Europa, Asia e Africa (che allora chiamavano Libia) furono gli antichi Greci già nel V secolo a.C. La concezione moderna dei continenti, tuttavia, si è sviluppata tra il XV e il XVII secolo, in piena epoca di esplorazioni, quando geografi e cartografi iniziarono a ridefinire i confini del mondo conosciuto.
Nel tempo, sono emersi diversi criteri di classificazione: alcuni modelli considerano l’Eurasia come un unico continente, sottolineando la continuità fisica tra Europa e Asia. Altri includono l’Antartide, e c’è persino chi propone l’Artide come nuovo continente, nonostante la sua natura prevalentemente glaciale.
Insomma, i nomi dei continenti raccontano una storia millenaria fatta di viaggi, scoperte e anche mitologia.
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Il ponte più antico è il ponte nuovo, la Tour Eiffel doveva durare 20 anni e ha ben 3 Statue della Libertà: scopri alcune particolarità di Parigi, la capitale europea più amata nel mondo.
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Conosciuta come la “Ville Lumière” o la “Città dell’Amore“, la capitale francese, Parigi, trabocca di cultura, arte, bellezza e storia. Non pensare, però, di sapere tutto, perché all’ombra di Notre Dame si nascondono tanti segreti: Parigi, per esempio, non si è sempre chiamata “Parigi”, ma città di Lutezia, e la Tour Eiffel non era destinata a diventare il simbolo della città.
La Tour Eiffel avrebbe dovuto essere un’installazione temporanea, destinata a durare 20 anni dopo la sua costruzione per l’Esposizione universale del 1889. E, invece, oltre un secolo dopo i visitatori devono ancora salire 1.665 gradini per raggiungere la cima, a meno che non prendano l’ascensore! Per raggiungere la Basilica del Sacro Cuore, ce ne vogliono solo 270.
Parigi è nota a molti come Città della Luce o Ville Lumière, ma sai perché? Il nome deriva dal ‘700, ovvero il Secolo dei Lumi. A quei tempi, gli intellettuali accorrevano in città per condividere idee e innovazioni, ed erano considerati le “luci”, per le loro menti illuminate.
Il Louvre è la galleria d’arte e il museo più grande del mondo, con oltre 38.000 opere d’arte al suo interno, tra cui il dipinto più famoso di sempre, la Gioconda. Nel 2018, 10,8 milioni di visitatori hanno varcato le porte del Louvre, rendendolo il museo più visitato del pianeta Terra!
Si ritiene che a Parigi ci sia un solo segnale di stop in tutta la città, situato nel XVI arrondissement. Tuttavia, a partire dal 2016, pare sia stato rimosso, quindi la città potrebbe ora non averne più. Il traffico è regolato da semafori.
Se ti capitasse di viaggiare in auto attraverso la campagna francese e di leggere “100 chilometri per Parigi“, la distanza è misurata in riferimento al “punto zero”, una targa posta di fronte alla cattedrale di Notre Dame. Il motivo? L’Île de la Cité è il luogo in cui il governatore romano, il re dei Franchi e la monarchia francese decisero di costruire le loro dimore. È storicamente (e per definizione) il centro di Parigi.
Ci sono almeno tre repliche della Statua della Libertà a Parigi. La più famosa si trova su un’isola in mezzo alla Senna e guarda verso la statua gemella di New York.
La campana principale della cattedrale di Notre Dame si chiama Emmanuel e pesa oltre 13 tonnellate.
A Parigi ci sono 6.100 rue, o strade; la più corta, Rue des Degrés, è lunga appena 5,75 metri e si trova nel 2° arrondissement.
L’esercito francese è l’unico in Europa ad avere ancora piccioni viaggiatori tra le sue fila. Allevati a Mont Valérien, vicino a Parigi, questi piccioni possono essere utilizzati per effettuare trasmissioni in caso di gravi catastrofi.
A Parigi vivono più di 300.000 cani. I cani sono davvero i migliori amici dell’uomo, ma i parigini stanno portando la questione a un livello completamente diverso.
La costruzione del Pont Neuf fu iniziata da Re Enrico III, che pose anche la prima pietra del ponte. Tuttavia, fu Re Enrico IV a supervisionare il completamento del ponte nel 1607. Dal 1889, il Pont Neuf è classificato come monumento storico dal Ministero della Cultura francese. Nel 1991 è stato inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
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Ami gli animali, le piante e le avventure nella natura? Allora è il momento di scoprire che cos'è una riserva naturale!
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Una riserva naturale è un’area in cui la natura viene protetta per preservare animali, piante e paesaggi. Può contenere ambienti molto diversi: foreste, fiumi, laghi, montagne, grotte, zone umide o scogliere. In queste zone vivono specie animali e vegetali che devono essere tutelate, perché a volte sono rare o in pericolo di estinzione.
Alcune riserve naturali sono chiuse al pubblico per evitare disturbi alla fauna selvatica. Altre sono accessibili, ma è necessario rispettare alcune regole: non si devono raccogliere fiori, bisogna restare sui sentieri e, se vai un cane lo devi tenere al guinzaglio.
Lo scopo di una riserva naturale è proteggere gli esseri viventi nel loro ambiente naturale. Questi luoghi vengono creati in zone dove esistono ecosistemi delicati o dove vive una specie minacciata. Ad esempio, la lontra che scava la sua tana lungo i fiumi, il gufo reale, oppure il raro aspide, un serpente sempre più difficile da osservare.
Ma non si proteggono solo le specie singole: molte riserve hanno l’obiettivo di conservare ambienti interi, come una foresta, una catena montuosa, un fiume, o una zona costiera.
All’interno delle riserve lavorano persone specializzate, come i guardiaparco, che si occupano della manutenzione, del controllo delle specie e del rispetto delle regole. Inoltre, organizzano attività educative per il pubblico e le scuole, aiutando i visitatori a conoscere meglio la natura.
Le attività più comuni da fare sono:
Secondo i dati del WWF l’Italia è uno dei Paesi più ricchi di biodiversità in Europa. Oggi conta: 871 aree naturali protette, oltre 3.163.000 ettari di superficie terrestre protetta, più di 2.800.000 ettari di superficie marina tutelata. Tra queste troviamo: 24 parchi nazionali, 32 aree marine protette, 2 parchi sommersi, il Santuario dei mammiferi marini Pelagos (oltre 2,5 milioni di ettari), e una rete di siti chiamata Rete Natura 2000, creata per proteggere habitat e specie rari in tutta Europa.
Le aree protette italiane sono fondamentali per la sopravvivenza di come: l’orso bruno marsicano, il lupo, il camoscio appenninico e quello alpino, il gipeto, il picchio di Lilford, il gabbiano corso.
Mentre per quanto riguarda la flora l’Italia ospita quasi 8.000 specie vegetali, e se si considerano anche alghe e licheni si superano le 12.000 specie. Di queste, ben 4.777 sono endemiche, cioè esistono solo nel nostro Paese.
Anche se tutelate per legge, le riserve naturali italiane devono affrontare molte minacce come il bracconaggio, il taglio illegale dei boschi, il pascolo abusivo e l’abusivismo edilizio.
Molti parchi naturali sono nati nel corso del tempo: i primi sono stati il Gran Paradiso e il Parco d’Abruzzo, istituiti ufficialmente nel 1922 e 1923. La grande crescita delle aree protette è avvenuta però dopo una legge nazionale del 1992, che ha permesso la creazione dell’attuale sistema.
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